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Senza albo: riforma vicinaLa riforma dei senz'albo è pronta per l'Aula. La commissione Bilancio della Camera ha dato infatti parere favorevole al testo unificato che contiene le «Disposizioni in materia di professioni non organizzate in ordini e collegi». Il disegno di legge licenziato dalla X Commissione attività produttive e inviato secondo l'iter alle altre commissioni, ha ottenuto i relativi pareri favorevoli fatta eccezione per la commissione Bilancio che ha voluto approfondire la questione della copertura finanziaria.

«Continuiamo a sostenere la necessità di trovare una rapida soluzione al problema», ha detto il presidente nazionale tributaristi Lapet Roberto Falcone. «È con questo spirito che la Lapet, nell'ambito di Cna Professioni il 14 febbraio scorso ha organizzato presso la Camera dei Deputati a Roma il convegno “Professioni non regolamentate. Un appello alla trasparenza”. Il nostro obiettivo di riaccendere il dibattito sul riconoscimento delle nuove professioni è stato raggiunto». Nello specifico Cna Professioni ha rivolto alle istituzioni e ai numerosi parlamentari intervenuti l'appello ad una rapida calendarizzazione in Aula del disegno di legge già approvato dalla X Commissione attività produttive della Camera dei deputati e corredato ormai da tutti i pareri delle competenti commissioni.

Già da quell'incontro, è emersa la ferma volontà, tanto del Governo, nella persona di Giuseppe Tripoli del dipartimento del ministero dello Sviluppo economico, quanto dei parlamentari, quanto di maggioranza che di opposizione, di continuare a sostenere la proposta. «Il dottor Tripoli ha preso l'impegno di farsi portavoce delle nostre istanze presso le sedi preposte. La promessa è stata mantenuta, tanto che la commissione bilancio, nella seduta del 29 febbraio scorso ha dato seguito all'esame e conclusione esprimendo parere favorevole, con condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione al Nuovo testo C. 1934 e abb.», ha spiegato Falcone.

Grande la soddisfazione: «Cna Professioni ha attivamente collaborato svolgendo un ruolo primario all'interno del gruppo di lavoro, appositamente costituito per seguire da vicino le varie fasi che hanno portato la X Commissione attività produttive della Camera a licenziare il testo unificato emendato Quartiani C. 3917, Froner C. 1934, Formisano C. 2077, Buttiglione C. 3131 e Della Vedova C. 3488», ha ricordato il presidente. «Non solo, dopo l'abbandono nel 2009 del concetto di riforma unitaria delle professioni con conseguente separazione dell'iter legislativo riguardante le professioni ordinistiche, il disegno di legge è la migliore sintesi di tutta l'attività legislativa svolta negli ultimi quindici anni in materia».

In soli dieci articoli, con assoluta chiarezza, immediatezza e brevità il disegno di legge delinea: la definizione di professione non regolamentata; la mission delle associazioni professionali intesa a valorizzare le competenze degli iscritti; le regole deontologiche; la tutela dell'utenza nel pieno rispetto delle regole della concorrenza; la pubblicità delle associazioni professionali attraverso la pubblicazione delle informazioni sul sito web nel pieno rispetto delle norme del Codice del consumo; l'autoregolamentazione volontaria attraverso la definizione del profilo professionale con riferimento alla normativa tecnica Uni; la certificazione di conformità delle attività professionali alle norme tecniche Uni.

«È importante evidenziare che questo disegno di legge si pone in modo trasversale rispetto al sistema duale delle professioni propugnato negli anni scorsi tendente a una netta separazione tra ordini e associazioni. Da un'attenta lettura del testo normativo appare evidente che, al di là del suo titolo riguardante specificatamente le professioni non organizzate in ordini o collegi, le sue disposizioni possono trovare applicazione in ambito ordinistico con particolare riguardo a quelle concernenti la certificazione professionale, ad oggi, completamente estranee a quel sistema che spesso ricorre a criteri di assoluta autoreferenzialità», ha aggiunto Falcone.

Ora, la Commissione bilancio approva la proposta di parere formulata dal relatore: «Tenuto conto che il provvedimento, come si evince anche dalla documentazione predisposta dagli uffici, non sembra presentare profili problematici sotto il profilo finanziario, fa presente di aver elaborato una proposta di parere volta a garantire la neutralità finanziaria del provvedimento». Pertanto «esaminato il nuovo testo del disegno di legge C. 1934 e abb. recante disposizioni in materia di professioni non organizzate in ordini o collegi, considerato che, ai sensi dell'articolo 7, comma 2, del provvedimento, le attestazioni rilasciate dalle associazioni professionali ai propri iscritti non rappresentano requisito necessario per l'esercizio dell'attività professionale; nel presupposto che il provvedimento in esame non determini vincoli o limitazioni all'esercizio delle attività professionali in contrasto con i principi stabiliti in materia di libera concorrenza, di libertà di circolazione dei lavoratori e di libera prestazione dei servizi, esprime parere favorevole con la seguente condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione», così recita il resoconto della seduta. «Il disegno di legge in effetti non prevede alcun onere per il bilancio dello Stato e la V Commissione non poteva che dare parere favorevole. Di ciò eravamo certi. Ora ne auspico la rapida approvazione, nella prospettiva di un rilancio economico, basato su meno burocrazia e più concorrenza seppure con regole certe ma meno invasive», ha concluso Falcone.

titolo: Senza albo: riforma vicina
autore/curatore: Lucia Basile
fonte: Professionisti.it
data di pubblicazione: 10/03/2012
tags: riforma professioni, riconoscimento associazioni professionali

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